É davvero significativo che nei manuali di storia dell’arte non ci sia, normalmente, uno spazio dedicato alle icone. Uno dei fenomeni artisitici più diffusi e più longevi dell’arte tra oriente e occidente, visto che le icone si dipingono, dal V secolo a tutt’oggi, in una vastissima area, che dalla Grecia si estende a tutta la Rus’.

Secondo la nostra concezione dell’arte come scarto e progresso, esse ci appaiono infatti poco degne d’interesse proprio per la loro sostanziale immutabilità formale, che nel corso dei secoli ha sempre obbedito alle medesime regole compositive, e per la loro impersonalità, dato che parlano un linguaggio formalizzato su basi teologiche e rivolto non a un singolo, ma a una comunità.
Peccato. Perché se ci si volesse avvicinare al reale significato delle icone si potrebbero scoprire anche alcune tra le istanze più profonde di gran parte della civiltà medievale.
Traggo dalle pagine di un sito tra quelli riportati sotto:
“Per l’esecuzione delle icone con il tempo la chiesa ha imposto l’obbligo del rispetto di regole precise e ancora oggi l’artista è soggetto a canoni che regolano l’esecuzione dell’opera. Lo stesso Concilio di Nicea aveva precisato “i soggetti appartengono ai Padri e solo la tecnica all’artista”.
In russo esiste una bellissima espressione, pisat ikony = “scrivere icone”, e anche se il significato della parola greca graphein è in sé più largo, tuttavia i due termini esprimono bene che questa pittura è analoga alla scrittura. Come la parola scritta, l’icona insegna la verità cristiana: è una teologia in immagini, poiché compito dell’iconografo non è rappresentare la storia con scopi didascalici ma farsi portavoce, profeta, strumento di mediazione tra il mondo divino e quello umano”.
Particolarmente utili per approfondire l’argomento sono i riferimenti bibliografici. In particolare si segnalano i diversi saggi del monaco e mistico russo Pavel Aleksandrovič Florenskij - tra i quali, in particolare, Le porte regali. Saggio sull’icona (1922), a cura di E. Zolla, Adelphi, Milano 1977 – che, collegando direttamente l’icona all’ancestrale spiritualismo russo, fu uno dei più straordinari lettori della sua potenza simbolica.
http://www.monasterovirtuale.it/icongallery.html
Dopo una breve introduzione, una piccola galleria delle principali tipologie di soggetti delle icone.
http://individual.utoronto.ca/jskira/syllabus-icons.html
“Brief syllabus” del Prof. Jaroslav Skira (Università di Toronto) su “Theology & Spirituality of Icons”. Contiene un’interessante galleria delle principali tipologie di soggetti delle icone, oltre a molte altre risorse on-line.
http://www.archeosofica.org/index.php/Teologia-dell-Icona.html
L'esoterista italiano Tommaso Palamidessi (1915-1983) autore de L'icona, i colori e l'ascesi artistica (1986) ha sviluppato il simbolismo dell’icona in alcune riflessioni originali, per quanto discutibili.
Interessanti i brani commentati tratti da san Teodoro Studita e da San Giovanni Damasceno, così come quelli del secondo Concilio di Nicea, che definiscono la natura dell’icona come "nient’altro che un'immagine che rappresenta una somiglianza del Prototipo"...
http://www.fraternitadellaluce.it/default.asp?stp=1&idSection=7&idType=
Una visione teologica del lavoro dell’iconografo (il pittore di icone), da leggere con la consapevolezza che è una visione del tema “dall’interno”, ossia profondamente cristiana.
http://www.fraternitadellaluce.it/default.asp?stp=1&idSection=7&idType=
Una visione teologica del lavoro dell’iconografo (il pittore di icone), da leggere con la consapevolezza che è una visione del tema “dall’interno”, ossia profondamente cristiana.
Suddivisa in cinque articoli, contiene la preziosa testimonianza di un iconografo odierno e due sintesi storiche delle problematiche legate all’icona. A conclusione, un’antica preghiera russa, con la quale l'iconografo invocava l’aiuto di Dio mentre si impegna nella “scrittura” dell'icona.
http://digilander.libero.it/costalta/zanini7.html
Altre preghiere dell'iconografo.
http://digilander.libero.it/costalta/zanini7.html
Altre preghiere dell'iconografo.
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